lunedì 28 marzo 2011

SFOGLIANDO UN DIARIO

Agosto '77
         Mi disse un tale che gli bastava un atollo ,un'isoletta messa all'asta dal demanio
nuda proprietà col suo lembo di terra e striscetta di mare;avrebbe poi risparmiato tutta l'estate rinunciando volentieri al cocco fresco,alle balere,al caffè,all'aperitivo,alle granite di menta,e al bicchiere di vodga tirato fuori dalla ghiacciaia.
         Un tale mi disse che gli bastava una fetta di pane con il miele spalmato abbondantemente e una donna,sia pure donnetta,ma brava a riassettare;una femminuccia niente male,tutto fare che si fa trovare al momento giusto,discinta sul letto,vogliosa di comprensione,introduzione musicale all'amplesso,e magari,dopo,anche una sigaretta da gustare col caffè che ti ha preparato e ti ha servito.Senza fare la conta a chi tocca!!
          Mi disse un tale che al suo paese aveva la servitù non di colore ma tutta di razza bianca,andava in giro con un mantello rappresentante un cielo stellato e tutti lo credevano un santone indiano;erano disposti a lavorare senza paga perchè in lui ravvisavano un'incarnazione celestiale.
          Un tale mi disse:Approdammo in barca,decidemmo di sfasciarla per non ripartire:ci svegliavamo all'alba e la giornata era scandita da rispettiva cordialità.
Poi  incominciammo ad essere sommersi  dall'alta  marea e dai mali che avevamo prima,e per prima l'invidia,
e la gelosia e l'inganno e la paura.
           Venne un'altra barca e ci dette il cambio.
Un tale mi disse":Mi basta un cane per divertirci e disputarci un osso lealmente,e poi stare stravolti,buttati per terra come stracci,essere considerati tutti e due animali dello stesso rango;animali che se temono la morte non te lo fanno capire,e fanno sentire orgogliosi di vivere tutti gli altri"
           In una pagina così esauriente aggiungo di un tale che non si crede ne artista ne scribacchino,e se preferite...un qualunquino controcorrente a cui piace"L'introduzione al secondo atto del Lago dei Cigni,La danza delle ore,L'Addio alla madre ,dalla Cavalleria di Mascagni...ed ha un amore sviscerato per l'aria "A te o cara" una romanza di un'opera musicata da un certo Bellini di Catania..e di questa follia,con un giradischi antesignano,fa partecipe un passerotto svolazzante per tutta casa;gli si posa sulla spalla quand'è l'ora di pranzo,così quest'animalista smemorato,esaltato dall'Opera Lirica,se lo porta a rimorchio e lo invita a tavola.
            Di questo tale conosco la pazzia che lo fa convinto che la più brutta malattia,è la salute di una vita piatta,quotidianamente garantita.

1 commento:

  1. una vita piatta che quotidianamente e' garantita a volte fa' vivere sereni.Ed e' piu' auspicabile la serenita' alla felicita'.

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