giovedì 31 marzo 2011

inediti

MADRIGALE




In uno spazio tra cielo e mare
ho visto una splendida cornice;
fatti guardare Stellina Ardente
e ci vado a disegnare
la creanza del tuo viso;
nel carminio di un sorriso
sei ancora più bella Tu,
sussultano nel Blu
Mille Costellazioni,
miliardi di Stelle 
lanciano strali d’argento
e sono quelle del deciso
che sei la più bella tra le belle.
Tu sei una Meteora Luminosa
come l’Aurora Boreale,
ma non così fredda
non così lontana;
puntuale dopo l’alba
c’è il tuo orizzonte
di fronte alla mia faccia,
un tepore nell’anima,
il corpo lievita
la voluttà m’abbraccia.
Finisce il giorno, inizia la notte,
vieni Tu ad indorarmi di Luce
Stella Valente
che s’accenda innanzi al buio,
guidami col Tuo prezioso Lume,
fammi risentire il canto della vita,
un altro giorno, un altro domani, sempre.












SUL TAPPETO PELOSO DELL’ORTICA




Coglievi le ciliegie.
Coglievi le ciliegie a grappoli.
Tutt’intorno al ceppo pregiato
sul manto verde raso
io me ne stavo accucciato
a guardarti le gambe.
All’improvviso rossore del cielo
ti fingesti cieca,
lasciasti il cesto sull’erba
e venisti incespicando verso di me;
ed era quell’attimo incantato
che il sole sceglie per degradare 
all’improvviso all’orizzonte.
Ti ritrovasti gazzella impaurita
tra le braccia di un leone;
ti morsi al collo perché eri preda,
ti baciai la fronte perché eri bella
ti baciai con tenerezza i capelli.
Giuramenti di passione,
promesse e segreti accolti nel seno.
Offristi consonanze d’amore,
offristi il tuo pudore.
In quest’angolo di giardino
i merli hanno eletto a residenza
un ammasso d’edera sopra il recinto,
la fontanella muore goccia a goccia, 
perpetuo è il via vai dei passeri
mentre cadono premature
le ciliegie maggioline
sul tappeto peloso dell’ortica.
Chi eri io so, chi sei adesso?
Sei sposa? Sei madre? Sei morta?






  AL BALCONE




Il sole in fronte, sugli occhi, sulla bocca,
tutto il corpo è nell’ombra
per colpa dei palazzi in cortina
a sette piani, che ho davanti.
Lascio che cada 
il libro sulle ginocchia,
i comignoli sparsi sulle terrazze
hanno un’equivoca somiglianza
con le torrette militari;
per disaccordi
non hanno installato gli stenditoi
e provvisoriamente neanche
sacchi di sabbia e mitragliatrici.
In una piazzoletta contestata 
è riuscito a sopravvivere un abete,
s’è fatto grande, nonostante
qualcuno gli ha fatto bere
diserbante assoluto e integrale,
ed ho appreso con piacere 
che il prossimo mese (siamo a Novembre)
il comitato di quartiere
ha deciso di addobbarlo
per le feste di Natale.
Sto gelando, il sole e l’umore sono fiacchi,
vado a prepararmi una borsa d’acqua calda
da tenere finch’è calda sul petto,
voglio vedere se mi darà benessere
se la metto dalla parte del cuore
aspettando falsità e baci in una foto
scattata sotto l’albero di Natale.

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