venerdì 18 marzo 2011

UNA SCALA DI SETA

Mi elevavo...Si,si salivo..
    Toccavo il cielo e spaziavo nel suo mistero,
    sempre più in alto,e tutto era cielo;
    e mi dicevo che sarei arrivato al culmine,
    al culmine del cielo come un orgasmo,
    penetrando nella sua trasparenza
    uguale ed infinita,
    nel suo spazio accogliente ed ostile,
    nella sua monotona,intima
    indifferente scontrosità,
    monotona nel suo eterno principio
    di cielo immutabile,ma assente,estraneo.
               Poi,prima del tocco finale,
                prima del foro apicale,
               prima di piangere o esultare
                 ho aperto gli occhi.


  Disteso sulla branda ho visto
  la scala di seta di un sogno,ritta
  sul cielo inesistente del soffitto
  che io stesso ho dipinto
  color del ciclamino...baluginante
  dove appaiono le stelle.

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