venerdì 25 marzo 2011

NOTTURNO

.La notte è la stanchezza del giorno.
Il riposo dell'esuberanza.
Senza cerone vado alla finestra.
Il varietà della vita,la sceneggiata
si spoglia,cala il sipario,
la luce rintana.
   Escono le lucciole  madri
e i padri e i figli;
conbriccola disordinata
sono il firmamento in viaggio,
stelle luccicanti,astri mobili.
Chetano l'aria,
chetano l'ansia,danzano.
   Prende iniziativa un cri... cri,
la cicala sgonfiata si ricarica.
Un frusciare d'ali nel canneto,
un bisticcio,un battibecco
e subito scappano
come sirene mute
lampeggiando,segnalando
s'infiltrano a guardare.
    Vanno a trovare il merlo
alloggiato dall'edera,
 una capinera al nido
e il nido di una cardellina mamma.
    Se ne vanno!!
Perchè non vengono qui??
S'allontanano,
con garbo.

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